Il caffè monsonato: storia e origine

India monsonato malabar

La storia e l’origine del caffè monsonato è molto particolare. La sua origine è l’India e la sua nascita è avvenuta quasi per caso.

La storia del caffè monsonato parte già dal 1800 quando i trasporti avvenivano ancora con i velieri. Durante i lunghi viaggi, i chicchi di caffè venivano regolarmente fatti arieggiare. Questo serviva principalmente per non far crescere delle muffe spiacevoli.

Ciò che si creava durante il viaggio era una patina giallastra, che rendeva i chicchi dorati anziché verdi. Tutto ciò era dovuto all’aria carica di umidità e alla salsedine presente.

Il caffè (monsonato) che ne scaturiva aveva una un aroma speziato e molto intenso dalle note saline. Per molto tempo i commercianti europei acquistarono questa tipologia di caffè. Fu solo con l’apertura del canale di Suez nel 1869 e l’avvento delle navi a vapore che il caffè importato dall’India iniziò ad arrivare con i colori e i suoi sentori originali. Tutto ciò fu la sfortuna (ma anche la fortuna) del caffè monsonato; questa tipologia di prodotto divenne un caffè di élite, ricercato proprio per le sue peculiarità.

Oggi, gli aromi del caffè monsonato, vengono riprodotti dai coltivatori di caffè indiani proprio nella stagione dei monsoni. Da giugno a settembre, lungo la costa di Malabar, i chicchi già essiccati vengono deposti uniformemente in tratti alti circa 15 centimetri all’interno di strutture aperte ai lati e protette unicamente da una tettoia, affinché assorbano al meglio l’umidità.

In un secondo tempo il caffè monsonato viene messo in sacchi di Juta accatastati, in modo da permettere un’ulteriore esposizione all’aria umida e salata.

Durante questo periodo (circa ¾ mesi) il caffè monsonato subisce una aromatizzazione in cui l’acidità si attenua, i semi si gonfiano e assumono il tipico colore giallo paglierino.

Questo prodotto è realizzato sia con Arabica che con Robusta.

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Da Busan alla Bazzara Academy: due giornaliste coreane del Busan Ilbo ospiti per un articolo sul Trieste Coffee Experts

Dalla Corea del Sud in visita presso la Bazzara Academy per scoprire tutti i segreti del caffè con Franco e Mauro Bazzara: due giornaliste del Busan Ilbo (link articolo https://www.busan.com/view/busan/view.php?code=2023072418332233416), uno dei quotidiani più rinomati del paese asiatico, hanno visitato nei giorni scorsi la città per una full immersion nella “Trieste città del caffè” e per scoprire anche le novità più interessanti in merito alla nascita dell’evento organizzato dalla Bazzara che riunisce importanti personaggi di respiro nazionale e internazionale per discutere e riflettere sul futuro del comparto, il Trieste Coffee Experts.

Trieste Coffee Experts 2023, anche la Ministra Consigliera della Costa Rica a supporto dell’evento a tema sostenibilità e innovazione firmato Bazzara

Manca sempre meno al Trieste Coffee Experts, l’esclusivo evento organizzato dalla Bazzara e dedicato all’universo del caffè. Durante le due giornate si parlerà dell’avvenire del comparto e non mancheranno riflessioni e gradevoli sorprese. Per ogni edizione, infatti, l’evento dedica un particolare focus ad uno dei tanti paesi che si contraddistinguono, grazie al loro impegno e al loro particolate territorio, per l’importante lavoro svolto e le tante coltivazioni del nero elisir. Nel 2019, per l’ultima edizione del TCE, era stata protagonista la Colombia con lo speech dell’illustrissimo Ambasciatore della Colombia in Italia, la Dott.ssa Gloria Isabel Ramirez, con l’intervento “Colombia, sviluppo tra produttività sostenibile e qualità del caffè”, durante il quale è stato illustrato il quadro storico e attuale della Colombia caffeicola, sotto il profilo dell’innalzamento della qualità del caffè negli ultimi anni.

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